Qui fa un caldo tremendo! Mi sorprendo che sia ottobre e tutti i giorni esco in maglietta maniche corte e gambe nude senza calze…che bello! A me non piace il freddo. E’ un caldo bello perchè non è soffocante come quest’estate, l’aria è rinfrescata – ma non immaginatevi una fresca mattina di montagna… Tokyo è comunque sempre immersa nello smog e nell’umidità!

Come preannunciato, sabato ho festeggiato la seconda soubestukai con le mie coinquiline e Yoojung, l’immancabile amica coreana! Dato che era una festa in stile italiano, mi piaceva far conoscere a tutte l’abitudine italiana dell’aperitivo. Qui non  conoscono questa cultura, tanto è vero che non ci sono neanche i bar che lo propongono, ma non mi sono fatta scoraggiare: l’ho organizzato io a casa! Al supermercato mi sono rifornita di birre, salmone affumicato, avocado, frutta secca, ecc. Se c’è una lato positivo del fatto che i giapponesi sono degli alcolizzati, è che fanno un sacco di ricerca anche nel campo delle bevande alcoliche. Infatti qui c’è una birra che posso bere anch’io, certificata dall’associazione dei celiaci australiana. L’azienda che la produce non aveva nessun interesse verso i celiaci: il suo unico scopo era quello di produrre una bevanda con il gusto della birra, ma che non rientrasse nella categoria “birra” dal punto di vista legislativo, di modo da pagare una tassa inferiore allo stato e creare un prodotto popolare. Celiaci d’Italia, invidiatemi pure! 🙂 Se è vero che anche da noi ci sono birre ottenute dal luppolo, è anche vero che sono difficili da reperire; al contrario qui, essendo un prodotto appunto popolare, è venduta in tutti i supermercati e i negozietti aperti 24 ore! Ed è buona!

L'aperitivo in casa

Abbiamo proseguito la serata a Eataly, dove abbiamo mangiato un sacco, dall’antipasto al dolce tutto buonissimo! Non vi sto a descrivere i piatti nel particolare, perchè sono cose che si trovano sulla vostra tavola tutti i giorni, ma qui un Giappone è difficilissimo reperire prodotti italiani di tale qualità e freschezza! Inoltre il mio amico cuoco mi ha fatto una sorpresa: ha preparato la pasta anche per me! Ragazzi, la mia prima pasta dopo 6 mesi di astinenza! Anche se non si può proprio definire pasta… ma a vedere non fa nessuna differenza! Ha utilizzato delle linguine prodotte nella provincia di Gunma di solo riso, condite con pomodorini dell’Hokkaido (contro ogni aspettativa dolcissimi!), gamberi e olio d’oliva! Mmmmmmh! Che buona!!

Special for Sara!

Sono rimaste tutte molto contente e io mi sono divertita molto! Ho dovuto fare anche un discorso, in giapponese, davanti a tutta la tavolata, come vuole la tradizione! Dopo la cena i più sono tornati a casa, mentre io e 3 altre gagliarde abbaimo fatto mattina in discoteca!! Eh bhè, ogni tanto ce vo’!

Wakako san, giapponese che sta imparando l'italiano. Sogna di andare un giorno a studiare arte a Firenze.

Il gioco degli gnocchi